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L’EP 😮 è l’opera zero del collettivo Cult of Magic, la premessa necessaria al percorso di ricerca in atto: esso racconta attraverso i temi della guerra e della fede la totale inaderenza dell’uomo alla realtà circostante, che non solo è “iactatus” in un mondo di fenomeni alieni o ostili, ma anche privato del potere creatore del linguaggio. Uomo il cui universo emotivo può essere espresso solo attraverso i canali preposti dal senso comune: per questa ragione un lavoro di estrema cupezza porta come titolo :O , sintetica trasposizione in linguaggio emoji della situazione descritta. La narrazione di :O prende forma non in un futuro ma in un presente distopico, nel quale l’unica via di fuga è rappresentata dal culto, provocatoriamente e paradossalmente, di non averne uno.
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track by track
Molotov Il video di Molotov descrive la conflittualità interna dell’uomo che precede e motiva la sua ricerca. Essa viene rappresentata attraverso immagini di dolore fisico ed emotivo tratte da film e cortometraggi, in un processo di rimediazione non solo acustica ma audiovisiva.
Superstiti Se Molotov descrive il conflitto, il brano successivo interpreta la proverbiale quiete dopo la tempesta. Ora appare più esplicita la natura dello scompenso che ha generato il conflitto, descritto qui attraverso l’espediente narrativo dell’altruismo, dell’ottica sacrificale: questo brano descrive la stasi a strappo avvenuto attraverso una sorta di retrospettiva, un flashback narrativo e storico che ripercorre il progressivo distanziarsi della realtà umana dal modello ontologico proposto dalle dottrine positiviste.
Abbiamo Perso la Guerra Abbiamo Perso la Guerra rappresenta la rottura, la fine di un ideale “lato A” dell’EP, la fine della retrospettiva storica dedicata al tema della guerra e la disposizione ad accogliere il germe della novità. La rottura non viene descritta attraverso la negazione del percorso storico precedente, ma attraverso la sua rimediazione (anche sonora): un loop vocale figlio delle regole armoniche occidentali viene accostato al Proclama della Vittoria del Generale Diaz creando un suggestivo chiasmo estetico e contenutistico, che rappresenta la sintesi ideale del discorso svolto fin’ora.
😮 :O è l’inizio del nuovo corso, e, finita la retrospettiva, concentra la sua narrazione sul presente dell’individuo. Il processo utilizzato non è descrittivo ma metaforico: l’inaderenza del soggetto alla realtà fenomenologica circostante viene pertanto descritta con la più atavica delle antitesi, ancora una volta attraverso la rimediazione della tradizione narrativa passata. Il testo è tratto dalle Lettere di San Paolo ai Corinzi, 1, 13. Official Video
Betty Il brano conclusivo rappresenta il punto di quiete del lavoro, e descrive l’atto d’amore post conflittuale e la luce dell’auto analisi come unica strada percorribile dal soggetto presentato. In una ballata grottesca e distorta il registro stilnovista si confonde a quello del limerick, in una canzone che coniuga l’idea più classica di amore con il seme di un altro amore, spirituale, assolutamente contemporaneo e irrazionale.
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Molotov — esclusiva su OndaRock
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